Lettera del magazziniere delle Privative all'Intendenza di Finanza (17 febbraio 1891)

Magazzino delle Privative

Trascrizione

  Magazzino

Delle Privative

   in Voghera    

                                                        Voghera 17 Febbraio 1891          

Premetto che il Castello al pianterreno sul quale trovasi l'Ufficio Privative è vicinissimo alle Scuole Elementari di Voghera ove convengono giornalmente con orario interrotto parecchie centinaia di ragazzi e ragazze d'ogni età, e che specialmente sui maschi non viene esercitata da nessuno vigilanza di sorta.

Premetto inoltre che in seguito a livellazioni di strade contigue, e per otturamento della larghissima fossa che attorniava il Castello, le adiacenze di questo sono diventate il convegno favorito non solo di quelli che vanno e vengono dalle vicinissime scuole quattro volte al giorno, ma anche dai più arditi e sfaccendati monelli della città. I quali trovando largo spazio, sassi d' ogni misura, e sopra tutto libertà sconfinata /che è degenerato adesso in vera licenza / si trattengono a lungo giuocando in ogni guisa, e dando talora lo spettacolo di piccole battaglie lanciandosi a vicenda proiettili d'ogni maniera. Ma questo non sarebbe gran male se non andassero di mezzo i cristalli delle nostre finestre.

    E' già la terza volta che io sono costretto a farne rimettere qualcuno, e ier l'altro poi un sasso lanciato con molta forza non solo mandò in frantumi il cristallo solito ,ma / quel che peggio ancora / arrischiò di colpire alla testa un mio impiegato che fortunatamente erasi alzato pochi minuti prima per cercar delle carte.

A questi  inconvenienti che, oltre al danaro sciupato, ed all'inquietudine in cui tengono tutti, cominciano a diventare pericolosi davvero, non vi sarebbe che un riparo secondo me.

Munire, cioè, di una rete di fil di ferro le nostre quattro finestre a pian terreno, assicurandole alle ferriate che già vi sono.

Ho creduto mio dovere avvertirne V.S. a sgravio di responsabilità su dolorose conseguenze che potrebbero derivarne; ed invoco un pronto rimedio.

                                                        Il Magazziniere

                                                   ... Annibale Manusardi