PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Allegato 1 PO. 24
Il Protocollo d’Accoglienza è un documento che, deliberato dal Collegio Docenti ed inserito nel P.T.O.F., predispone ed organizza le procedure che l’Istituto intende mettere in atto riguardo l’iscrizione e l’inserimento di alunni stranieri.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
§ “La Via Italiana per la Scuola Interculturale e l’Integrazione degli alunni Stranieri “- Ottobre 2007
§ Linee Guida per l’Accoglienza e l’Integrazione deli alunni stranieri (Febbraio 2014)
§ Documento Ministeriale “Diversi da chi? Raccomandazioni per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’Intercultura” n. 5535 del 9 Settembre 2015
PRINCIPI GENERALI
La scuola italiana - e la società più in generale - si trovano ad affrontare un momento segnato da molteplici cambiamenti, tanto che anche le piccole città di provincia come la nostra sono ormai abitate da bambini, adulti e comunità che vengono da lontano o hanno radici altrove.
L’incontro quotidiano con la pluralità delle culture è dunque esperienza di molti, così come la gestione di classi eterogenee è compito qualificante dei docenti, i quali non possono prescindere dall’accoglienza e dalla promozione dei valori che ogni persona porta con sé, nella consapevolezza che l’incontro di culture e modi di vivere diversi può diventare una grande opportunità.
“Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta.” “....Oggi può porsi il compito (....) di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente”.(Indicazioni)
Le scuole del nostro istituto si pongono come finalità l’accettazione della sfida che le diversità portano all’interno delle classi e nei rapporti con le famiglie, per attuare un’educazione interculturale che sappia mettere in relazione educativa bambini-insegnanti-famiglie per l’acquisizione di atteggiamenti e comportamenti di rispetto reciproco e di valorizzazione delle diversità.
La direzione verso la quale ci si muove parte dunque dalla consapevolezza della multiculturalità come dato di realtà per sviluppare verso posizioni più evolute, per definire una reale comunicazione, che è quella della intercultura come processo di confronto dialettico ed interattivo tra più culture. Nelle nostre scuole, sarà cura comune riconoscere e valorizzare le diverse situazioni individuali per evitare che le differenze si trasformino in disuguaglianze.
A favore di uno sviluppo positivo e soddisfacente della dimensione interculturale saranno privilegiate le pratiche didattiche collaborative che svolgono un’insostituibile funzione sociale. Le personali convinzioni sono legate, infatti, alla cultura di appartenenza e poterle manifestare e condividere in un clima favorevole costituisce un’esperienza indispensabile per accrescere l’autostima e favorire l’integrazione, affrontando in primis il problema di acquisire il livello- base di padronanza della lingua italiana per comunicare, facendolo evolvere a un livello più avanzato per procedere nel percorso personale di istruzione.
In particolare l’azione formativa e didattica porrà in essere percorsi volti a:
• aiutare tutti gli alunni a rendersi conto che gli esseri umani vivono continuamente esperienze di cambiamento e che alcuni cambiamenti, come l’emigrazione, sono più radicali e definitivi di altri
• stabilire e mantenere un clima di apertura , confronto e accoglienza e realizzare percorsi sorretti da criteri condivisi per accogliere ciascun bambino nella scuola di tutti
• favorire la comunicazione e l’espressione del sé e della propria cultura attraverso i molteplici linguaggi, servendosi in particolare di esperienze di tipo laboratoriale
• favorire e consolidare l’apprendimento linguistico (L2) come strumento di comunicazione e partecipazione con l’aiuto di facilitatori e l’uso di strumenti e materiali “mirati”
• promuovere modalità organizzative efficaci ai processi di interazione e di integrazione
• inserire nelle attività della scuola percorsi di conoscenza e approfondimento di aspetti culturali peculiari dei paesi di provenienza
• ricercare valori comuni nel confronto interculturale ,anche con il coinvolgimento delle famiglie.
ORIENTAMENTO – Le attività di orientamento dell’IC nella scuola primaria e secondaria hanno una specifica attenzione per gli alunni con cittadinanza non italiana e le loro famiglie, sia dal punto di vista degli strumenti informativi che delle modalità di accoglienza e pre-iscrizione.
CONTRASTARE I RITARDI SCOLASTICI - Chi è in ritardo scolastico non solo è scoraggiato dal proseguire gli studi o è tentato di scegliere i percorsi più brevi, ma vive spesso con disagio la differenza d’età rispetto ai compagni di scuola, con possibili effetti di demotivazione rispetto all’esperienza scolastica. Il fenomeno si manifesta fin dalla primaria e poi in misura sempre più consistente nei livelli scolastici successivi. L’IC si impegna a sostenere gli alunni neoarrivati nell’apprendimento dell’italiano “per lo studio” in modo tale che non si accumulino svantaggi anche in altre discipline.
<em style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 14.0pt; font-family: Times; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-weight: bold;">IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE –Il nostro IC vuole instaurare un rapporto di ascolto con la famiglia per comprenderne le specifiche condizioni ed esigenze. Accogliere la famiglia corrisponde a coinvolgerla e renderla partecipe delle iniziative e delle attività della scuola. In questo percorso la scuola può avvalersi di mediatori culturali o interpreti e dello scambio vicendevole di esperienze e suggerimenti tra le famiglie, una a supporto dell’altra.
LA VALUTAZIONE - I minori con cittadinanza non italiana hanno diritto:
- ad una valutazione, periodica e finale, sulla base di criteri definiti dal Collegio dei docenti; - assegnazione di voti espressi in decimi per tutte le discipline di studio e per il comportamento; - rilascio della certificazione delle competenze acquisite al termine della scuola primaria, secondaria di primo grado e dell’obbligo di istruzione. La valutazione degli alunni stranieri, soprattutto di quelli di recente immigrazione o non italofoni, deve tener conto anche del percorso di apprendimento dei singoli studenti.
GLI ESAMI -La normativa d’esame non permette di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri. Per l’esame al termine del primo ciclo, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, è possibile prevedere la presenza di docenti o mediatori linguistici competenti nella lingua d’origine degli studenti per facilitare la comprensione. Nel colloquio orale possono essere valorizzati contenuti relativi alla cultura e alla lingua del Paese d’origine.
Procedura da eseguire per l’accoglienza e il buon inserimento di un alunno neoarrivato
ISCRIZIONE
Le procedure di iscrizione per gli studenti già inseriti nel sistema scolastico italiano vengono effettuate nei tempi previsti dalla legge, solitamente nei mesi di gennaio e febbraio, per la frequenza dell’anno scolastico successivo.
Qualora invece l’iscrizione dell’alunno straniero avvenga ad anno scolastico già iniziato, l’istituzione scolastica provvede alla individuazione della classe e dell’anno di corso da frequentare, sulla base degli studi compiuti nel Paese d’origine, dell’età e conoscenze relative alla lingua italiana. Gli alunni stranieri vengono iscritti, in via generale, alla classe corrispondente all'età anagrafica o, dopo opportuna valutazione da parte del DS (o vicario) e della Commissione Intercultura, ad una classe diversa nei limiti stabiliti dalla Legge.
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA DALLA SEGRETERIA
È compito della segreteria richiedere ai cittadini stranieri i dati anagrafici tenendo presente, comunque, che l’attuale normativa in materia di autocertificazione si estende anche ai cittadini stranieri. La segreteria richiede inoltre alla famiglia copia del
• Permesso di soggiorno
• Documenti sanitari (certificati di vaccinazione)
• Documenti scolastici relativi alla precedente scolarità
ACCOGLIENZA
Al momento del primo contatto con la scuola le incaricate della segreteria – ufficio alunni - avvertono il DS (o il vicario) e la docente FS che attiva la Commissione Intercultura. La Commissione farà una valutazione della situazione globale del ragazzo e darà al DS o al vicario suggerimenti relativi all’inserimento e allo svolgimento degli interventi necessari per favorire l’integrazione e il successo scolastico.
La Commissione Intercultura segue le varie fasi dell’inserimento in classe degli alunni neo-arrivati a inizio e nel corso dell’anno e assicura, nei limiti delle risorse disponibili, interventi a favore degli alunni che presentano criticità linguistiche e disciplinari, programmando gli stessi in sintonia con il Consiglio di Classe e in collaborazione con mediatori linguistici e facilitatori.
La Commissione si occupa inoltre dell’area linguistica (italiano L2), mantiene i contatti con le altre scuole e con il territorio, raccoglie la normativa esistente, produce materiale per favorire l’inserimento.
La Commissione è aperta alla collaborazione di docenti, alunni, genitori, mediatori culturali e di quanti, conoscendo la lingua d’origine degli alunni neo- arrivati, si rendano disponibili a dare un contributo per l’accoglienza.
PROVE D’INGRESSO
Le prove d’ingresso rappresentano solo un primo passo per l’accertamento delle competenze, delle conoscenze possedute dall’alunno che richiede tempi di osservazione più lunghi, all’interno della classe, ed hanno perciò carattere solo orientativo. Nei primi mesi di attività scolastica si realizza solo un primo passo per l’elaborazione di un percorso personalizzato per la cui programmazione è necessario raccogliere un maggior numero di informazioni relative alla scolarità precedente, ai bisogni di apprendimento, agli interessi e ai talenti del singolo alunno/a.
ATTIVITA’ PER GLI ALUNNI NEO – ARRIVATI
1^ fase o fase dell’apprendimento dell’italiano L2 per comunicare. Nella prima fase, si prevedono alcune ore settimanali dedicate all’italiano L2 per una durata di 3-4 mesi. I moduli intensivi iniziali possono raggruppare gli alunni non italofoni di classi diverse e possono essere organizzati grazie alla collaborazione con gli enti locali e con progetti mirati.
Gli obiettivi di questa fase riguardano soprattutto: - lo sviluppo delle capacità di ascolto e la comprensione dei messaggi orali ;
- l’acquisizione del lessico fondamentale della lingua italiana (le circa 2000 parole più usate);
- -l’acquisizione e la riflessione sulle strutture grammaticali di base;
- il consolidamento delle capacità tecniche di lettura/scrittura in L2.
2^ fase o fase “ponte” di accesso all’italiano dello studio. L’allievo non italofono impara l’italiano per studiare, ma impara l’italiano anche studiando, accompagnato in questo cammino da tutti i docenti che diventano “facilitatori” di apprendimento.
3^ fase o fase degli apprendimenti comuni. Fase di confronto intenso tra culture e occasione di una straordinaria per lo sviluppo dell’italiano nel mondo.