“ Cara Tara Starr,
ho appena ricevuto la tua lettera! Non ho aspettato nemmeno un secondo prima di risponderti. La lettera è qui sulla mia scrivania e adesso ti rispondo. (…)”.
È questo l’incipit di “Cara E., la posta è troppo lenta, meglio un’e-mail” , libro in cui due giovani amiche, dal carattere completamente opposto, scoprono la velocità dell’e-mail e si raccontano momenti di quotidiana realtà sfruttandone questa caratteristica, mantenendo però la funzione relazionale della versione cartacea.
Relazionarsi è sempre un essere complici; ci convince ad andare incontro all’altro; ci insegna ad aver pazienza,a saper anche accettare compromessi ; è un “Life deep learning” perché porta alla scoperta e all’interiorizzazione dei valori dell’esistenza individuale e collettiva.
La lettera, in quest’ottica, diventa strumento di ancoraggio alla consistenza umana perché contribuisce a cogliere il senso del tempo; immerge la vita nella lentezza del ritmo naturale e ne conserva i ricordi. Cartacea o mediatica,non svanisce come il suono delle parole,ma fissa attimi e pensieri che, riletti, restituiranno la necessità dell’accoglienza,dello scambio e dell’accettazione.
“Sai, Tara? Credo che andrò a spedirti questa lettera:camminare fino alla buca delle lettere mi aiuterà a passare il tempo” .
È la “Pedagogia della Lumaca”, di cui parla Gianfranco Zavalloni , dirigente scolastico mancato il 12 agosto del 2012 a soli 54 anni. Dobbiamo ridare “tempo al tempo”, riaccendere la curiosità che nasce anche dall’attesa. La lentezza non è pigrizia, ma recupero di possibili scoperte: l’attesa diventa un principio pedagogico fondamentale per riconnettere l’uomo alla natura, proprio come sostiene Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato sì”. La tecnologia, in particolare la e-mail ,non deve essere corsa frenetica, ma “accelerazione di contatto”e la sua freddezza può essere smorzata dal significato convenzionale attribuito ai caratteri grafici e alle emoticon e da un’alfabetizzazione fuzionale all’uso degli stessi. Lettera ed e-mail hanno in comune il potenziale comunicativo e relazionale che rompe l’isolamento geografico, culturale ed emotivo, stimolando la motivazione alla lettura e alla scrittura come lo stesso C. Freinet prima e tutti gli studiosi del M.C.E dopo hanno sostenuto .La polifunzionalità di questa tipologia testuale sta nella sua capacità di stampare un’impronta proprio come l’inchiostro nelle pagine di un libro che ha tante ristampe quanti i personaggi che lo animano: racconto soggettivo, nell’accezione di esperienza vissuta, che potremmo considerate un prototipo di “ego-documento”,ha bisogno di essere motivato per giungere a coniugare espressività e correttezza . Insegnare Italiano nella Scuola Primaria comporta l’ agita consapevolezza che la strumentalità di base è già essa stessa un primo passo verso la costruzione di una comunicazione sincronica e diacronica che si affinerà sempre di più fino ad essere veicolo di conoscenza, conoscenza essa stessa , chiave per “sperimentare l’ingresso provvisorio in altre vite” che è “esattamente la funzione della letteratura”. La produzione personale, scevra della velocità e dalle “licenze” ortografiche e grammaticali che connotano la messaggistica dei cellulati e dei tablet che i bambini usano con dimistichezza, è stato fattore determinante nel valutare la possibiltà di partecipare alle selezioni di richiesta di corrispondenza tra classi parallele che colleghe di varie parti d’Italia stavano postando su Facebook. La ricerca di corrispondenti non è stata particolarmente lunga; la scelta tuttavia non è stata casuale perché volutamente si sono individuate realtà diverse proprio per poter scoprire aspetti culturali, folcloristici e modalità espressive, caratterizzanti il territorio di appartenenza degli alunni coinvolti.Superata la titubanza e sostenuti dalla reale motivazione, gl’ insegnanti coinvolti hanno
oinvolti hanno
<p style="margin: 0px 0px 8px; font-family: 'Trebuchet MS';">svolto una fase burocratica di richieste di autorizzazioni, in ottemperanza alla normativa sulla privacy, seguita da un’attività di reale progettazione articolata nei punti previsti dalla scheda di percorso, fornita dall’Istituto Comprensivo di docenza . La tipologia testuale della lettera è stata sviluppata nella sua struttura e nelle sue variabili di componimento formale e informale, in un percoso interdisciplinare che ha animato momenti di EAS, di Flipped classroom, Brainstorming con il supporto della LIM e del sussidiario dei linguaggi in adozione. La lettura collettiva di lettere di personaggi storici quali A. Gramsci, le cui epistole esprimevano tutta la tenerezza dell’amore paterno e la determinazione a mantenere vivo un rapporto che per la forzata lontananza e per la giovane età dei figli rischiava di affievolirsi, e di alcune lettere dei soldati della Grande Guerra hanno originato riflessioni circa la diversità dei registri linguistici nonché la rilevazione di arcaismi o espressioni dialettali che hanno condotto i bambini a notare come la lingua non sia uno strumento inerte ed immobile, ma in evoluzione continua .La catena epistolare avviata ha evidenziato, dopo i primi scambi, l’evoluzione del corpo della lettera; un incremento della motivazione, scevra dalla preoccupazione iniziale e un aumento della fiducia, sorta per spontanea empatia, hanno determinato il superamento dello stereotipo del modello scolastico, appreso svolgendo le attività proposte dal sussidiario dei linguaggi. La narrazione di esperienze personali, pur mantenendo correttezza ortografica e struttura sequenziale, si è andata connotando di un linguaggio più familiare, con uso di emoticon che hanno sottolineato la voglia di “rompere le distanze”.E…il desiderio è stato esaudito:la corrispondenza ha avuto un momento di” contatto” reale. Il 22 ottobre, nonostante le avverse condizioni meteorologiche che hanno interessato Voghera , la classe 5^ di San Vittore ha raggiunto Verona per un incontro speciale con i propri amici di penna. La città di Romeo e Giulietta ha fatto da scenario ad abbracci, confidenze, scoperte e voglia di stare insieme. Le insegnanti hanno coordinato tutto a distanza con un unico grande obiettivo:fare in modo che i bambini potessero finalmente incontrarsi. La tragedia shakespeariana è stata fonte di momenti di Debate durante le lezioni e sono emersi temi quali l’adolescenza, la negazione dei diritti e della libertà ed anche il bullismo. Un’ esperienza caratterizzata e caratterizzante, all’insegna della relazione, del rapporto empatico, arricchita da un percorso originale svolto con l’ausilio della guida e dell’attore che ha recitato bravi tratti dalle opere del Bardo.