Viaggiare fa rima con navigare e, se il mare è una rete, il pericolo può trasformarsi in rischio.
Sono temi cocenti a cui i bambini possono avvicinarsi: la regia dell'adulto contribuisce a decostruire la situazione problematica e ad attuare un processo di decodifica che li aiuti ad affrontare le paure, a superare le ansie e ad acquisire la consapevolezza che se non si è soli il rischio è controllabile.
La costruzione di barchette di carta durante l'ora di tecnologia e l'espressione dei proprio punto di vista, a completamento del manufatto, rientrano in un progetto di "navigazione sicura" e gli elaborati fanno, ora, bella mostra di sè in tutto il plesso dai cui soffitti pendono barchette multicolori.
Anche i bambini di classe prima hanno partecipato alla proposta: gli insegnanti, dopo un attento confronto sulle metodologie e gli approcci più utili alla tematica, hanno esteso l'iniziativa anche ai più piccoli dato che l'uso dei dispositivi digitali è un'esperienza che i bambini fanno in modo sempre più precoce. Un assioma dell'inclusione è la partecipazione globale fondata sulla relazione e sulla comunicazione che connotano un contesto educativo flessibile e capace di accompagnare nell'analisi di problematiche che, se non affrontate, potrebbero degenerare in ansie e preoccupazioni nelle giovani generazioni: questa è stata la motivazione che ha sorretto l'azione didattica.
La metafora del mare si è prestata a chiarire che per navigare sicuri occorre avere la certezza di attracchi altrettanto sicuri!