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"Acqua" non è  solo una parola, ma è la"parola”! È una  protagonista delle faticose conquiste  ortografiche che albergano nei ricordi di  ognuno di noi: le più  disparate strategie di memoria si danno convegno quando entra in campo la famigliola con la “cq”. La dolcezza di  “mamma Acqua” si coniuga con la scoperta della sua numerosa e variegata prole che, tra un guizzo e un tuffo, una pennellata e una nuotata, un languorino e una pioggerellina sottile, sann animare storie fantastiche e fantasiose. Crescendo, si scopre poi che acqua è la regina di un campo semantico immenso popolato, purtroppo,  da sinonimi ma anche da inesorabili contrari.

Presenza costante nella nostra vita, indebitamente scontata, si presta  a descrizioni infinite, che mai ne esauriscono la pregnanza e le imbricazioni.

La riconosciamo essenza vitale; ne elenchiamo caratteristiche ed impieghi; la scopriamo protagonista di antiche e fiorenti civiltà; sperimentiamo qualità ed eccezionalità fisiche; elaboriamo piani di uso sostenibil; ne constatiamo e temiamo la forza distruttiva sempre più frequente. Cercando di riannodare con  “ l’oro blu" un rapporto di rispetto, che si è  reciso nel momento  in cui è  stato defraudato della sua naturalità per piegarlo ad ambizioni spregiudicate, che l'hanno reso trofeo di guerre fratricide e  discarica dei rifiuti della cosiddetta modernità, gli  abbiamo finalmente rivolto la dovuta attenzione. Fin dal 1992  lo stato delle nostre acque che, malate e inasprite, raccontano la storia della snaturalizzazione a cui l'uomo le ha  sottoposte, svilendone salute e salubrità, è oggetto di impegno globale ed internazionale sistematico.

L’ONU ha decretato il  22 marzo come  la “Giornata mondiale dell’acqua” all'interno delle linee guida dell'Agenda 21, nata dopo la Conferenza sul clima di Rio de Janeiro, in Brasile. L'acqua  è  “vita” e, anno dopo anno,  si propone in una diade relazionale con altre urgenze etico, sociali e culturali: la trentaduesima edizione del 2024 la collega  al tema della Pace. Entrambi sono argomenti che intuitivamente i bambini colgono, con profondità , attribuendo loro un posto d'onore.

Non aspettiamo il futuro per cambiare, ma cerchiamo di dare “un futuro al futuro”: basta, pian piano,  diventare consapevoli che è possibile operare una metamorfosi e rendere reali  le “utopie”. Urge la co-costruzione di un mondo vivibile, sano, di cui l’uomo si riconosca parte integrante e non sovrano.

Oggi, ascoltare le frasi che i bambini di terza e di quinta di San Vittore  hanno declamato con la solennità  che è pari solo alla loro dolcezza; lasciarsi coinvolgere dal canto ritmato dei bambini di seconda; osservare le simpaticissime gocce dei piccoli di prima e lasciarsi coinvolgere dal tifo pro-acqua degli slogan degli alunni di quarta è  stato un momento  emozionante per l'intero plesso: rendere concreta un'idea comune non è semplice se  consapevolezza e  riflessione non sono guidate e sostenute da una prassi didattica che sa guardare oltre.

Il sole stamattina  ha giocato a nascondino, ma poca importa: il calore di un sicuro senso di fiducia ha avvolto il cortile e ha catturato anche lo sguardo sorridente di passanti altrimenti distratti .

 

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