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Si è concluso, la prima settimana di aprile, nella scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Via Dante, il tirocinio dell’insegnate Lina Monica D’Alessandro Pozzi, frequentante il corso di specializzazione sul sostegno alla Primaria presso l’Università Bicocca a Milano. Il tirocinio ha, in un primo tempo, visto un periodo di osservazione al fine di comprendere i bisogni a cui agganciare gli obiettivi da sviluppare in condivisione con le insegnanti curriculari e di sostegno della classe. 

Da febbraio la classe IV C si è sperimentata nella costruzione di un gioco dell’oca particolare. Parlando con i bambini, attenti e abituati a lavoro nel piccolo e grande gruppo, si è deciso che il gioco “avrebbe dovuto permettere a tutti di poter giocare, soprattutto a chi piace muoversi o a chi potrebbe avere difficoltà e usare la sedia a rotelle”. E così il percorso è stato realizzato in dimensioni calpestabili e chiamato Giochiamo per risolvere insieme

Si sono succedute diverse fasi; in primo luogo la composizione dei gruppi (Alvin, I Fantastici Quattro, I misteriosi e Nice Green) e  la spiegazione delle modalità con cui lavorare insieme. Poi è venuto il momento di scegliere, tra quelli proposti, il progetto “di massima” del gioco da creare realmente. E qui si è già evidenziata la collaborazione tra i vari gruppi in quanto, pur essendocene stato uno vincitore, anche gli altri hanno portato le loro idee alla composizione di quello finale. La parte, forse più difficoltosa e impegnativa è stata la creazione dei quesiti a cui i bambini e le bambine avrebbero dovuto in seguito rispondere per passare da casella a casella. Ogni gruppo ha messo in atto strategie differenti per creare le domande. E a proposito di strategie l’obiettivo sotterraneo che ha accompagnato tutto il percorso “è stato il proporre e agire il metodo del problem solving al fine di sviluppare la capacità creativa di trovare soluzioni facendo a meno della risposta immediata dell’insegnante” così dice la docente sottolineandone il successo. Le interazioni tra lei e i bambini erano mediate da domande stimolo, osservazioni e richieste su possibili altre soluzioni. In questo aiutata e supportata dalle insegnanti presenti.

Alla fine, caselle colorate e quesiti hanno iniziato a prendere forma ed è arrivato, finalmente il momento di giocare! In un primo momento le sfide sono avvenute tra rappresentanti dei vari gruppi, successivamente l’esperienza si è aperta ad un’altra classe quarta. E lì davvero il divertimento e la partecipazione è stata alta. Soprattutto in termini di accoglienza.

“Un percorso interessante che mi ha dato modo di comprendere e progettare attraverso processi di inclusione in cui potessero venire coinvolti anche bambini in difficoltà o con bisogni speciali. Ho ancora da imparare e sono pronta ad accogliere suggerimenti e critiche. I momenti di divertimento sono stati importanti come le difficoltà incontrate e la loro gestione...Intanto entro la fine di giugno discuterò la mia tesi portando questa esperienza come esempio e questo è già un bel passo. Grazie ai bambini, alle insegnati tutte e alla scuola che mi ha permesso di avere questa opportunità”.

Così conclude la futura insegnante di sostegno. 

A breve, e vi daremo notizia a riguardo, sarà disponibile il blog sul progetto creato con i bambini.