La scuola elementare a Voghera nella seconda metà dell'Ottocento

La prima scuola elementare di Voghera si trovava presso il monastero di Santa Caterina. Vi erano entrate e aule differenti per i maschi e per le femmine: l'ingresso per i ragazzi era in via Monastero (ora Via Ricotti), mentre quello per le ragazze era in via Santa Caterina (ora via Scovenna). Le aule dei primi si trovavano al piano terra, quelle delle studentesse al piano superiore. Il complesso scolastico era diretto da Francesco Carlone, considerato un benemerito educatore, attento all'ordine e alla disciplina, che aveva votato la sua vita all'insegnamento.

La legge Casati del 1859 (che prese il nome dal ministro dell'istruzione dell'epoca, Gabrio Casati) imponeva agli enti comunali di provvedere ai corsi elementari divisi in inferiori, di prima e seconda (c'era anche la possibilità di dividere ulteriormente la classe prima in prima inferiore e prima superiore) e superiore, di classe terza e quarta. Le classi prime e seconde erano obbligatorie, ma in realtà solo nel 1877, con la legge Coppino, viene dichiara l'obbligatorietà di frequentare la scuola fino all'età di 9 anni. La legge distingueva le scuole elementari pubbliche in due categorie, urbane e rurali, e fissava a 70 il numero massimo di alunni per ogni classe.

Le "Istruzioni per il governo delle scuole elementari municipali di Voghera", approvate dalla Giunta Municipale il 21 novembre 1877, sono un vero e proprio regolamento atto a garantire il buon andamento delle scuole a cui devono contribuire: il sindaco (o un suo assessore da lui delegato), la Commissione della Sopraintendenza Scolastica, la Commissione delle signore Ispettrici, il Direttore e la Direttrice locali, i Maestri e le Maestre effettivi e quelli supplenti.

La scuola maschile aveva un Direttore, mentre quella femminile aveva una Direttrice. Il Direttore e la Direttrice erano nominati dal Consiglio Comunale e avevano la responsabilità di dirigere in modo idoneo la scuola. Dovevano trovarsi a scuola per primi e non si potevano allontanare dai loro istituti se non dopo l'uscita degli alunni e, nel caso uno scolaro avesse avuto necessità di tornare a casa prima dell'orario stabilito, doveva essere accompagnato da un bidello. Alle Direttrici spettava anche il compito di vigilare che le alunne avessero il materiale necessario ai lavori di maglia e di ago e che questi lavori non venissero portati a casa, se non dopo essere stati finiti.

Gli insegnanti, invece, avevano il compito di controllare gli alunni al loro arrivo a scuola e di verificare che fossero muniti dei libri e dei quaderni necessari allo svolgimento delle lezioni. Inoltre dovevano assicurarsi che gli scolari e le scolare fossero sufficientemente puliti e ordinati, tanto nella persona che negli abiti.

Nel febbraio del 1885, a seguito dell'istituzione del Distretto Militare in città, iniziò un intenso dibattito in seno al Consiglio Comunale sui locali da destinare al Distretto. Provvisoriamente venne collocato in alcuni locali del monastero di Santa Caterina e di Sant' Agata. Il Consiglio Comunale, dato che non aveva trovato un accordo, venne sciolto; venne inviato un Regio Commissario e, il 2 maggio 1886, vennero tenute le nuove elezioni comunali e la nuova amministrazione decise di costruire un nuovo edificio scolastico.

Sempre nel 1866 il Comune di Voghera decise di costruire una nuova scuola elementare maschile e femminile, capace di accogliere un totale di circa 2000 alunni. Il 20 agosto dello stesso anno venne bandito un concorso per la scelta di un progetto che doveva rientrare nella spesa di 350.000 lire.

Tra i progetti presentati, fu realizzato, con la sola modifica della facciata, quello dell'ing. civico Paolo Cornaro.

Questa scuola venne ultimata e inaugurata nel 1888; qui venne spostata l'istruzione elementare con la gran parte della documentazione proveniente dalle scuole cittadine.

Questo archivio, ora recuperato, mostra una realtà ricca e dinamica, che vediamo talvolta simile o diversa alla nostra, a seconda degli aspetti analizzati.

L'esempio lo possiamo trovare nell'analisi delle questioni disciplinari, eseguita anche grazie alla collaborazione con l'archivio storico del Comune di Voghera.

Provvedimenti disciplinari

Dai documenti analizzati emerge una notevole indisciplina, soprattutto negli atteggiamenti dei ragazzi all'esterno dell'edificio scolastico; un esempio lo troviamo nei vari reclami e risposte tra il magazzino di Privative, l'Intendenza di Finanza, la Sotto Prefettura, il Municipio e la Direzione delle scuole elementari.

Il reclamo partì dal magazzino delle Privative, situato di fronte alla scuola nel piano terreno del castello, verso l'Intendenza di Finanza. Oggetto è il comportamento dei ragazzi, soprattutto maschi, al di fuori della scuola; viene specificato che questi si trovano in una situazione incontrollata e favorevole, lo spazio del fossato ricoperto in cui si potevano trovare sassi di ogni misura, a veri e propri "campi di battaglia"M. Il magazziniere aggiunge che ciò non sarebbe un vero problema se a farne le spese non fossero le finestre degli uffici con conseguente possibilità di danno agli impiegati. La soluzione prospettata è quella di munire di reti di fil di ferro le finestre degli uffici.

L'Intendenza di Finanza mandò notifica alla Sotto Prefettura di Voghera, la quale trasmise a propria volta al Municipio integrando il reclamo con la richiesta di una sorveglianza da parte delle guardie municipali della zona oggetto di lancio di sassi.

Questa lettera venne integrata dalla stessa Sotto Prefettura il giorno successivo da un'ulteriore richiesta di presidio da parte delle guardie municipali della zona del viale di fronte la scuola, a causa del comportamento dei ragazzi che correvano dietro la macchina del "tranvia", attraversavano i binari davanti a questa, vi si attaccavano e facevano altri scherzi.

Il Municipio rispose due giorni più tardi comunicando di aver preso gli opportuni provvedimenti perché la zona fosse sorvegliata meglio dai maestri e dalle guardie. Venne suggerito, allo stesso scopo, anche l'utilizzo dei militari posti a sorveglianza della prigione di fronte al magazzino delle Privative.

L'analisi di questi documenti ci porta a riflettere su alcuni aspetti dell'educazione e della disciplina che non sembrano così diversi da quelli a cui siamo abituati oggi.

Ringraziamo per i documenti, le statistiche, e l'aiuto per l'analisi degli stessi la responsabile dell'Archivio Storico di Voghera Dottoressa Natalia Stocchi.