Notizie statistiche dell'Istruzione elementare del Regno per gli anni scolastici 1854-1855-1856
A cura del Ministero dell'Istruzione pubblica, vengono date notizie statistiche riguardanti le scuole elementari del Regno. Complessivamente il bilancio risulta positivo perché si osserva un aumento del numero di scuole e un complessivo miglioramento nella qualità dell'istruzione.
Istituzioni scolastiche e alunni
Nel triennio preso in esame (1853-1856), le scuole maschili passano da 5338 a 5922, mentre quelle femminili da 2208 crescono a 2901.
I comuni senza scuola elementare maschile, nel 1856, sono 145. Si tratta di comuni poco popolati, nei quali la mancanza di scuole è dovuta alla carenza di fondi e di maestri qualificati.
Aumentando il numero delle scuole, ovviamente, si registra anche un incremento della frequenza scolastica: se infatti nel 1853 gli alunni frequentanti le scuole pubbliche e private erano in tutto 259.000, nel 1856 sono saliti a 319.000.
Situazioni critiche
Si stima che i ragazzi che dovrebbero frequentare la scuola siano 700.000, mentre i ragazzi che la frequentano realmente si limitano ad essere 400.000. Nonostante qualche migliaio di giovani riceva l'istruzione a casa o in istituti di beneficenza, non si può negare che circa 3/7 dei fanciulli di tutto il Regno non goda dell'istruzione necessaria.
Sebbene la legge dichiari obbligatoria per i Comuni l'istruzione elementare, molti comuni non hanno i mezzi economici sufficienti per la costruzione di almeno una scuola, pertanto molte borgate ne rimangono prive. Le Province cercano di risolvere questo problema distribuendo aiuti in denaro ai Comuni in difficoltà, ma non sempre questi finanziamenti soddisfano i reali bisogni. Dato che la legge non ha imposto nessun obbligo al riguardo, tali sovvenzioni spesso sono scarse e precarie. Anche lo Stato cerca di provvedere alla soluzione di tali problemi attraverso annuali finanziamenti, però, dato che i Comuni privi di scuola sono numerosi, questi aiuti non hanno una grande efficacia.
Non sono solo i problemi economici alla base della mancanza di scuole in alcune zone del Regno, infatti è presente anche una difficoltà nel trovare insegnanti, sebbene sembri che il numero dei docenti con la patente sia superiore alle reali necessità.
Il personale docente
Fino al 1856 non sono state istituite "scuole normali permanenti" con lo scopo di formare buoni maestri, ma sono state aperte scuole magistrali solo nelle Province dove si è manifestata tale necessità. Il corso, della durata di dieci mesi, si conclude con gli esami ai quali si possono presentare anche coloro che non hanno frequentato la scuola. Fino al 1855 in alcune province, per facilitare la transizione tra le vecchie scuole di metodo (che duravano solo per il periodo delle vacanze autunnali) e le nuove scuole magistrali, si è tollerato che i corsi avessero una durata più breve (sei mesi, quattro mesi o anche meno). Questo sistema ha fatto sì che nei registri presso il Consiglio Generale delle scuole elementari risultassero iscritti dal 1845 al 1853 non meno di 6.090 maestri e 2.409 maestre. Nonostante ciò, l'Autorità scolastica ha dovuto tollerare, nel 1856, la presenza in servizio di ben 1523 maestri e 822 maestre senza regolare patente. Questo fenomeno è dovuto al fatto che molti insegnanti, dopo aver conseguito la regolare patente, si sono ritirati dall'insegnamento per dedicarsi a più lucrose occupazioni. A nulla quindi varrebbero interventi per migliorare i percorsi di formazione dei docenti se, al contempo, non si provvedesse a rendere più onorevoli gli stipendi.
Per quanto riguarda il reclutamento dei maestri, molti comuni preferiscono coloro che si accontentano di uno stipendio basso a quelli più bravi e qualificati.
Nel 1853 la media complessiva degli stipendi dei maestri è di 396.90 lire, nel 1856 diventa di 396 lire. Stipendi così bassi non costituiscono certo un incentivo ad intraprendere un percorso di studi abilitante alla professione.
Il problema degli stipendi può essere risolto solo con una legge sull'istruzione elementare che regoli i salari da corrispondere agli insegnanti (precisando in quale proporzione debbano concorrere i Comuni, le Province e lo Stato) e che provveda ai maestri che si assentano dal lavoro per malattia o non siano più in grado di esercitare la professione per vecchiaia.
Viene però sottolineato che, mentre vecchie scuole di metodo duravano solo tre mesi ed erano riservate alla formazione dei maestri, i nuovi corsi magistrali, invece, possono essere frequentati da aspiranti insegnanti di ambo i sessi. In tali scuole sono stati altresì ampliati i programmi e resi meno facili gli esami, anche grazie ad una più attenta vigilanza da parte del Ministero. Col Regio Decreto del 21 agosto 1853 si lascia però facoltà di presentarsi agli esami anche a coloro che non hanno frequentato le lezioni, ma che risultino in possesso delle necessarie cognizioni. La legge prevede anche che, in mancanza di insegnanti con patente, i comuni possano assumere maestri che siano stati sottoposti ad un esame su un programma più ristretto. Questa decisione, che aveva lo scopo di evitare che le località meno agiate rimanessero senza scuole, ha fatto sì che diversi Municipi approfittassero di tale facoltà in modo da ridurre gli stipendi a £ 300.
I programmi di insegnamento
Il Governo non si è adoperato solo per avere maestri capaci, ma si è anche preoccupato che i programmi di insegnamento vengano compresi e svolti dai maestri secondo lo scopo a cui sono indirizzati. Si dà una grande importanza all'istruzione religiosa e morale, considerata il fondamento dell'educazione e dell'ordine sociale. Posto di primo piano, poi, viene riservato all'insegnamento della lingua nazionale, perciò a scuola devono essere svolti molti esercizi pratici di composizione. L'uniformità dei libri di testo dà una regola a cui attenersi ed evita che gli insegnanti devino rispetto al programma prestabilito dal governo. La riforma destinata ai programmi scolastici delle classi elementari viene formalizzata nel 1856 tramite un decreto che adatta i programmi di insegnamento all'età degli alunni.
Vengono introdotti, inoltre, alcuni obblighi per i maestri come quello di tenere aggiornato il registro con i dati relativi alla frequenza e al profitto degli studenti, anche durante gli esami, sia semestrali che annuali.
I comuni rurali
A differenza di quanto avviene nelle città, il rapporto mette in evidenza che nei comuni rurali la frequenza dalla scuola è interrotta per molti mesi. La scarsa vigilanza da parte delle famiglie, i bassi stipendi assegnati ai maestri, il fatto che i genitori abbiano bisogno della manodopera dei figli nei campi fa sì che, durante i mesi dei lavori campestri, le scuole o non vengano affatto frequentate o vengano frequentate in modo molto irregolare. A fronte di tutto ciò, l'unica soluzione possibile sembra quella di adattare l'orario scolastico ai ritmi dei lavori stagionali delle diverse località, o di istituire delle scuole domenicali che sarebbero motivo di pubblica benemerenza per i maestri.
Le scuole private
Dal 1850 in poi le scuole private sono state interessate da diversi cambiamenti, prima di tutto sono progressivamente diminuite. In precedenza, dato che i comuni non provvedevano sufficientemente all'istruzione elementare, le famiglie più facoltose cercavano l'istruzione negli istituti privati. Con la diffusione delle scuole pubbliche, tra le private sono rimaste aperte solo quelle migliori; è importante notare che maggiore è il numero delle scuole private femminili rispetto al numero di quelle maschili. Il motivo di ciò è dovuto al fatto che il numero delle scuole pubbliche maschili è maggiore di quello destinato alle ragazze. Per compensare la mancanza di scuole pubbliche femminili, vengono creati più istituti privati per le fanciulle. Queste scuole però sono lontane dal pareggiare il livello di istruzione delle ragazze a quello dei ragazzi. Le scuole private, infine, vengono istituite solo nei comuni dove ci sono abbastanza alunni provenienti da famiglie che si possono permettere le spese per questo tipo di istruzione.
Scuole pubbliche e private della provincia di Voghera (76 comuni)
|
1854 |
1855
|
1856 |
Scuole pubbliche maschili superiori |
6 |
6 |
4 |
Scuole pubbliche maschili inferiori |
97 |
96 |
93 |
Comuni senza scuola pubblica maschile |
1 |
1 |
3 |
Scuole pubbliche femminili superiori |
2 |
2 |
2 |
Scuole pubbliche femminili inferiori |
40 |
48 |
49 |
Comuni senza scuola pubblica femminile |
49 |
41 |
37 |
Scuole private maschili |
2 |
2 |
2 |
Scuole private femminili |
16 |
16 |
10 |
Maestri di scuole pubbliche e private con Patente definitiva |
89 |
69 |
67 |
Maestri di scuole pubbliche e private con Patente provvisoria |
16 |
35 |
30 |
Maestre di scuole pubbliche e private con Patente definitiva |
57 |
54 |
52 |
Maestre di scuole pubbliche e private con Patente provvisoria |
3 |
16 |
9 |
Condizione dei maestri delle scuole pubbliche Ecclesiastici |
58 |
57 |
48 |
Condizione dei maestri delle scuole pubbliche Laici |
45 |
45 |
49 |
Alunni che frequentano le scuole pubbliche e private di Voghera
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1854 |
1855 |
1856
|
Frequenza alle scuole pubbliche maschili (inverno) |
4612 |
4618 |
4560 |
Frequenza alle scuole pubbliche maschili (estate) |
2769 |
2811 |
2286 |
Frequenza alle scuole pubbliche femminili (inverno) |
2159 |
2575 |
2550 |
Frequenza alle scuole pubbliche femminili (estate) |
1205 |
1703 |
1274 |
Frequenza alle scuole private maschili (inverno) |
80 |
79 |
61 |
Frequenza alle scuole private maschili (estate) |
70 |
79 |
61 |
Frequenza alle scuole private femminili (inverno) |
372 |
467 |
227 |
Frequenza alle scuole private femminili (estate) |
296 |
467 |
227 |
Numero approssimativo di fanciulli d’ambo i sessi atti alle scuole da 6 a 12 anni: 14.528